C'è una bravissima istruttrice di Pilates, che oltre ad essere una splendida insegnante e una ragazza deliziosa si è inventata, da un po' di tempo a questa parte, di organizzare delle attività all'aria aperta abbinate ad uno dei suoi fantastici corsi.
Lei è Delphine e vive nel Var, in uno dei posti più scenografici di questo pezzo di costa mediterranea: il parco dell'Estérel. Proprio quello delle rocce rosse del Cap Roux, del Rocher Saint-Barthélémy, della Corniche d'or… insomma proprio quel paradiso lì! E' in questo quadro che lei ha pensato bene di ambientare i suoi corsi all'aria aperta con risultati facilmente immaginabili: una pura meraviglia! Le sue attività comprendono percorsi di trekking, passeggiate sui sentieri litoranei, e -in mare- esercizi su tavola con paddle e escursioni in kayak. Ognuna di queste è un'occasione per svolgere en plein air un corso di pilates. Questa domenica è stata la volta del kayak. Partenza dalla base nautica di Agay e arrivo su una spiaggetta accessibile solo dal mare, con un pontile su una piccola rada che sembra fatto apposta per noi!
Già il trovarsi in kayak in mezzo a quel paesaggio è una sensazione unica, ma è durante il corso di pilates che ci si sente davvero in simbiosi con la natura; respirare profondamente, sentire il proprio corpo muoversi in armonia, controllare le tensioni e partecipare allo splendore del sole e al tepore dell'acqua, chiudere gli occhi e sentire solo la brezza dal mare cercando il sincronismo con il respiro del vento…. bè, decisamente quell'ora di corso è volata troppo in fretta; alla fine dell'ultima fase di rilassamento il mio solo desiderio era di potermi addormentare lì fino al mattino dopo!
Fortunatamente Delphine ci aveva preparato un cocktail tonificante a base di zenzero e lime e abbiamo trovato l'energia per proseguire un altro po' lungo la costa e tornare infine al nostro punto di partenza, la baia di Agay.
Esperienza da ripetere! E la prossima volta si andrà verso ovest, dove la costa è ancora più selvaggia e incontaminata.
Non ci avevamo pensato, quando domenica mattina abbiamo scelto come meta le rocce rosse dell'Estérel, che avevamo già in programma per il week end successivo un'escursione da quelle parti. Ma l'essercene resi conto non ci ha fatto certo pentire di aver avuto quell'idea. Il perché è presto detto, anzi mostrato. Qui sotto la vista verso il mare da una delle nostre calette preferite della Corniche d'or:
e la vista verso la spiaggia
Natura selvaggia (il parco dell'Estèrel è zona protetta e questa crique è raggiungibile solo attraverso un sentiero piuttosto scosceso), colori sfacciatamente accesi, acque limpide e profumi intensi
ll servizio in spiaggia arriva puntuale tra un sonnellino, la lettura di un libro e l'ascolto della playlist preferita. Il gelato recapitato in questo modo pittoresco è solo la ciliegina sulla torta in questo pomeriggio rilassante.
A domenica prossima, rocce rosse. Vi vedremo dal mare, allora.
Mi piacerebbe un sacco dipingere; quello che si può fare con dei colori su una tela ha qualcosa di magico. E vorrei tanto che un'artista mi svelasse, tra l'altro, qual è l'alchimia per cui il rosso (a volte) si fa blu.
Calanque Maupas, Agay – Var, 12 maggio 2012
[temperatura dell'aria 25° C (acqua forse 17-18°), vento secco dal mare, nubi, meduse e rete 3G assenti]
…pensi solo a volerti rilassare. E avendo in programma una giornata di mare alle rocce rosse dell'Estérel rinunci a prendere con te la macchina fotografica, che "tanto sei già piena di borse e in fondo il mare lì è sempre lo stesso". Peccato che poi, quando ti trovi a scegliere per il tuo relax una calanque fino a quel momento inesplorata e ti accorgi che quel giorno lì l'acqua è incredibilmente cristallina, che prende tutti i colori dello spettro dal verde azzurro all'indaco (sì, esiste!), che l'aria è talmente limpida dopo il temporale del giorno prima da far risaltare il rosso delle rocce in modo quasi sfacciato, allora maledici l'istante in cui non ti sei presa a tracolla l'apparecchio fatidico (che poi il grandangolo ce l'ha già montato d'ufficio). E' a quel punto che benedici quindi il tuo iPhone perché, quegli attimi lì in qualche modo devi proprio avere l'illusione di poterli fermare. Solo, il rumore delle onde e la carezza del vento non possono essere immortalati. I colori sì. Eccone qualche (foto)grammo:
Massiccio di origine vulcanica, l'Estérel deve il suo colore rosso acceso alle rocce di porfido dalle quali cui è formato. Il contrasto col verde della vegetazione e l'azzurro del mare offre una tavolozza paesaggistica davvero senza pari. Sessanta dei trecentoventi km² su cui si estende il massiccio sono ricoperti da una foresta demaniale, composta di macchia mediterranea, querce, pini di alep e marittimi, lavande, rosmarini, eriche e robinie.
Il punto più alto è il monte Vinaigre (618 m). Il giro del Pic du Cap Roux è una delle passeggiate più panoramiche che si possono fare lungo i più di 400 km di strade, piste e sentieri segnalati che percorrono il massiccio. Si parte dal mare e si arriva a 450 metri d'altezza: la vista che da lassù si apre sulle scenografiche colonne di roccia rossa, sulla corniche d'or e sul mare, è davvero unica.
Anche se la foresta mediterranea è per lo più sempreverde, fare questo giro in autunno arricchisce di nuove tonalità le già variegate sfumature di colore del quadro naturale che si offre alla vista.
Appena si comincia a salire un po' di quota la vista sulla corniche d'or e sulle calanques si fa maestosa, ma diventa addirittura estraniante quando ci si trova davanti alle torri rocciose che svettano tutt'attorno mano a mano che ci si avvicina alla cima.
Il circuito che abbiamo percorso (un po' a casaccio a dire il vero) è solo uno dei possibili giri che si possono fare lassù, dove i sentieri continuano a biforcarsi e a salire sempre più in alto per offrire sempre diversi punti di vista. Occorrerà dunque ritornarci.
Potrebbe essere il titolo di un film, uno di quelli romantici dal finale strappalacrime.
Oppure uno di avventura, se non addirittura d fantascienza, in cui si racconta il viaggio di una colonia di umani su Marte.
L'avventura un po' c'è, perché se si vuole scegliere una caletta tranquilla, tra quelle che costeggiano la Corniche d'or dell'Esterel bisogna scendere attraverso sentieri impervi, come questo qua sotto.
E farlo con le infradito è davvero roba da esperti! ma ne vale la pena, perché quello che si trova là sotto ha questi colori:
A dire il vero non credo che su Marte ci siano rocce del genere e di sicuro non c'è tutta quest'acqua (e in ogni caso non blu, visto il colore del cielo marziano)
Ci resta sempre la chance del filmone sentimentale: la laguna c'è, la coppia di "giovani" innamorati pure e il finale strappalacrime in fondo non è affatto necessario!
Lo so lo so, ci sarebbe voluto il bianco per rendere degnamente omaggio ai colori della nazione che ci ospita, ma quello che è esploso sulle colline, lungo la strada costiera e nei giardini è l'oro delle mimose.
Anche se un po' meno candido, devo dire che si sposa alla perfezione con il rosso delle rocce dell'Estérel e con l'azzurro del cielo e del mare.
Altro giallo dorato, quello del sidro che accompagnava ieri le nostre gallettes bretonnes; ma non per questo meno prezioso.
Carina quella di Juan-Les-Pins, con tutti i ristorantini sulla spiaggia dove si può pranzare con i piedi nella sabbia, ma che dire della bellezza selvaggia delle rocce rosse lungo la corniche d'or?
certo, arrivarci non si può definire proprio una cosa semplice….
ma una volta scesi là sotto la sensazione è di essere in un altro mondo, tutto dipinto di verde, di rosso e di blu.
Il parco naturale dell'Estérel domina il mare tra Saint-Raphaël et Mandelieu. Antico massiccio vulcanico questo spazio protetto è ricco di vallette, cime e scogli a picco sul Mediterraneo. La strada che ne percorre il lungomare e che collega Saint-Raphaël a Cannes fu aperta nel 1903 dal Touring Club de France ed è chiamata corniche d'or per la bellezza mozzafiato dei suoi panorami.
Il sorprendente colore rosso, che cambia ad ogni ora del giorno è dovuto alla riolite, una roccia vulcanica dell'era primaria. Scarpate, gole, baie e colate di lava amaranto ne fanno un sito di esplorazione incredibile. Numerosi sono i sentieri che lo percorrono sia all'interno che verso il mare.