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Ancora Noa
31 giovedì Lug 2008
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Nel'ambito della rassegna Larioestival che prevede 29 incontri musicali che hanno come teatro le sponde del Lario, mercoledì 30 luglio si esibisce di fronte al lago di Como Noa.
Qualche cenno biografico può aiutare a comprendere il talento speciale di questa eccezionale musicista:
Nata in Israele da genitori yemeniti,dall’età di un anno e sino al compimento dei 17 anni, Noa cresce negli Stati Uniti, dove frequenta anche la scuola di danza di Martha Graham.
I suoi idoli musicali sono Paul Simon, James Taylor e Joni Mitchell. A 17 anni decide di conoscere per la prima volta il paese dov’era nata, così viaggia in Israele,dove conosce un giovane laureando in medicina (oggi suo marito, pediatra), per amore del quale decide di trasferirsi definitivamente a Tel Aviv, anche se il prezzo d a pagare sarà l’assolvimento dei due anni di leva,obbligatorio in Israele.
E’ sotto le armi che Noa comincia a cantare in pubblico,poi decide di iscriversi alla Rimon School di Tel Aviv, fondata dal chitarrista Gil Dor,per perfezionare le sue conoscenze di pianoforte e chitarra. Sarà proprio Gil Dor a notare le straordinarie doti vocali della giovane yemenita e a proporle un concerto in duo nel 1991 al Festival Jazz di Eilat.
La sua carriera artistica l’ha vista in questi anni collaborare e duettare con artisti del calibro di Santana, Stewie Wonder, Joan Baez, Johnny Clegg,Khaled e al tempo stesso si è sempre intrecciata alle vicende del suo Paese, tanto da essere presente con la sua musica ad eventi, nel bene e nel male, che hanno segnato questi anni : dal concerto ad Oslo per gli accordi di pace con Rabin e Arafat, al concerto stesso nel quale il leader israeliano venne assassinato, al concerto in sua memoria alla Casa Bianca con Bill e Hillary Clinton.
Nello scorso marzo è uscito il nuovo album Genes & Jeans, che fa rivivere le canzoni Yemenite che ha ascoltato da bambina: Un viaggio che parte dallo Yemen, passa per Israele, per gli Stati Uniti, per tornare nuovamente alle sue radici israeliane.
La performance di ieri sera segue i passi di questo viaggio: guidati da una voce limpida e potente l'abbiamo seguita nei volteggi armoniosi da lei compiuti sul forte vento che soffiava dal lago.
Un piccolo assaggio dell'atmosfera creata dall'artista in questo suggestivo concerto, patrocinato da Davide Van des froos e presentato da Luca Viscardi
29 martedì Lug 2008
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Nove storie si intrecciano in un solo giorno a Los Angeles, storie di umanità disperata e di solitudini che collidono a causa di un fato crudele.
Le vite dei personaggi sono come tangenti che riescono solo a sfiorare gli altri universi umani, ognuno dei quali si approfondisce a sua volta in molteplici livelli di lettura. Anche il titolo presenta diverse interpretazioni: dal Magnolia Blvd che si trova nella San Fernando Valley dove si svolge il film, alla leggenda che le foglie dell'albero omonimo curino il cancro (di cui sono ammalati due personaggi del film), alla struttura del film che si sviluppa sbocciando come un fiore, e le cui storie non sono completamente collegate, ma hanno relazione l'una con l'altra come i petali della magnolia; fino al collegamento numerico per il quale le due lettere "a", che sono l'ottava e la seconda della parola Magnolia corrisponderebbero al numero 82 che ricorre spesso nel film e che sarebbe un preciso riferimento al versetto dell'Esodo 8:2 : E se rifiuti di lasciarlo andare, ecco, io colpirò tutta l'estensione del tuo paese col flagello delle rane, la cui pioggia avviene nel finale del film.
Like one would adapt a book for the screen. I had the concept of adapting Aimee's songs into a screenplay
Sono le parole del regista e sceneggiatore Paul Thomas Anderson, che bene esprimono lo stretto collegamento tra i brani musicali e la sceneggiatura del film, due realtà pressoché inscindibili.
Riporto qui sotto l'accurata analisi di HPL:
Definire l’apporto creativo della Mann al film è complesso. E’ indubbio che le canzoni vi abbiano un ruolo di primo piano, a tratti sfiorando quasi il musical (come quando tutti gli attori, ognuno perso nel proprio dolore, si ritrovano a cantare “Wise Up”). D’altro lato, un’analisi dei testi rivela come intere battute del film siano letteralmente identiche alle liriche delle canzoni: il miglior esempio è il monologo di Melora Walters: “Ora che ti ho incontrato, hai qualcosa in contrario a non vederci mai più?”, che è il primo verso della canzone “Deathly”.
al cui più che esauriente articolo sulla cantante Aimée Mann rimando, permettendomi di riportare qui sotto l'analisi relativa ai brani della colonna sonora di Magnolia:
L’esperienza di ascolto di Magnolia è sempre piacevolissima. Si parte con una curiosa cover, “One”, brano scritto da Harry Nilsson, giocata su semplici accordi di organo elettrico, una canzone dal fascino molto sottile, che la Mann , probabilmente. canta pensando a Nico
“Momentum” è un brano folle, sperimentale, dove la tecnica di citazione e accumulo del produttore Jon Brion trova terreno fertile, mescolando jazz anni ’40, rumorismo e blues. Ma la Mann difficilmente perde le redini di una canzone, e nemmeno questa volta accade.
“Deathly” è uno dei nuovi esercizi di stile di Aimee. Portando all’estremo la sua vena narrativa “pura” (lontana cioè da ispirazioni autobiografiche), la Mann immagina storie come racconti minimalisti, in cui spesso la protagonista è l’alienazione, l’incomunicabilità, l’impossibilità dell’amore e del dialogo.
A mio avviso, “Deathly”è un brano così barocco ed estetizzante nel proprio auto-compiacimento da essere lontano da un’ispirazione sincera. Anche l’interpretazione vocale di Aimee stessa si lascia andare ad eccessivi preziosismi. Ci pensa però la magica chitarra elettrica di Michael Lockwood a salvare la situazione.
Molto più sincere sono “Driving Sideways” e “You Do”.Soprattutto la prima, è una ballata alla Bob Dylan, con un testo cattivissimo ed un incipit memorabile (“At least you know/You were taken by a pro”).
Il capolavoro del disco è la canzone “Wise Up”, che tuttavia è un brano del 1996 già apparso nella colonna sonora del film Jerry McGuire (sempre con Tom Cruise). Ma Magnolia se ne appropria a tal punto, nella scena corale, che credo nel futuro sarà sempre associata a questo film. Giocata su un pianoforte appena sfiorato, in “Wise Up” la Mann si esibisce in una prestazione vocale da brivido, in crescendo, passando in rassegna tutta la propria estensione, in una performance che ricorda molto Karen Carpenter.
Questo è solo uno degli incontri casuali che ho fatto cercando di inseguire una linea che si è rivelata essere tutt'altro che retta.
In realtà, prima di perdermi tra i petali della magnolia, volevo solo recuperare la prima canzone che Marco mi ha regalato (inutile cercarla da lui: è andata persa in un… incidente di percorso).
Eccola:
Alla quale fa eco una delle ultime che mi è arrivata in dono, facendo il giro largo dalla Francia
29 martedì Lug 2008
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27 domenica Lug 2008
(Questa è magica per davvero!)
27 domenica Lug 2008
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24 giovedì Lug 2008
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