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meteo-morfosi
31 sabato Mag 2008
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28 mercoledì Mag 2008
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in27 martedì Mag 2008
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"Il passato non esiste. Esistono le cose. Le incontri per strada, le ascolti alla radio, le leggi nei libri. Tutte ti si fermano dentro e vivono contemporaneamente a te. Le porti sempre nella testa e torni a rivederle quando ti imbatti in qualcosa che le ricorda o che vorrebbe essere completamente diverso, senza riuscirci. E solo conoscendo i modelli orginali puoi capire se un rifacimento è riuscito o meno. Se serviva davvero farlo" (Antonio Maniero)
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*sorriso involontario a labbra frementi
26 lunedì Mag 2008
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25 domenica Mag 2008
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24 sabato Mag 2008
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22 giovedì Mag 2008
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Avvenne durante un temporale.
Angelica aveva paura del rumore della pioggia.
Ne aveva paura soprattutto quando era in macchina e sentiva il suo battito martellante sulla carrozzeria: il vetro che si trasformava in una cascata diventava una barriera che le nascondeva il mondo alla vista lasciandole nella testa solo un frastuono privo di significato.
Ne aveva paura anche quando lo sentiva nel buio della notte: le gocce rimbalzavano allora sulla tettoia di lamiera della casa vicina, che ne moltiplicava assurdamente lo scrosciare assordante.
Tutto quel rumore confuso le scompigliava i pensieri ed era insopprtabile per lei non poter dare un senso alla loro marcia. Non sospettava che anche il silenzio li avrebbe lasciati allo stesso modo persi a vagare nel nulla senza una guida. Non lo poteva sapere, perché il silenzio vero esiste solo nei sogni.
Ma durante quel temporale successe l'inaudito. Un'esplosione e d'un tratto si spense tutto. Si spense tutto il rumore. Sparì qualunque suono. Lo smarrimento fu tale che cadde in un sonno profondissimo, in cui nessun pensiero compiuto sembrava potersi generare.
La mattina dopo si svegliò di soprassalto, prendendo a pugni la sveglia che non aveva suonato. Si accorse subito che gli uccellini non cantavano come ogni mattina, che la vicina mezza sorda non ascoltava come al solito il notiziario in tv e che il bollitore per il the non fischiava più.
Era già persa nel deserto della sua mente quando la sua mano, schiacciando istintivamente il tasto play, fece nuovamente sgorgare il flusso delle gocce di suono.
E ricominciò a sentire il rumore della pioggia.
Senza averne più paura.
21 mercoledì Mag 2008
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Duerer, Albrecht; 1471-1528.
"Arco", 1495.
Eigenhaendig beschr.: "fenedier klawsen"
(Klause, d.i.Sperrfort, fuer das venezia-
nische "fenedier" Hoheitsgebiet).
Namenszeichen von fremder Hand.
Wasser- und Deckfarben auf Papier,
22,1 x 22,1 cm.
Paris, Musee du Louvre.
20 martedì Mag 2008
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