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Premesso che vederlo sul grandioso schermo della sala Energia, in Arcadia a Melzo, è un'esperienza visiva e uditiva davvero spettacolare, non posso che esprimere il mio apprezzamento totale per questo splendido film di animazione, che mi ha  emozionata e anche un po' commossa.

La storia è quella del riscatto di un'umanità ormai profuga, resa cieca e molle dall'inattività -fisica, mentale e soprattutto affettiva- ad opera dell'unico robottino superstite sulla terra, a suo tempo incaricato di ripulire il mondo dalla spazzatura accumulata dagli uomini.
 

Poeticissimo personaggio, Wall-e è paradossalmente pervaso da un'incredibile umanità: dalla spazzatura che indefessamente continua ancora a compattare dopo 700 anni di meticoloso lavoro trattiene gli oggetti che toccano il suo cuore sensibile. Musica, immagini, piccoli tesori colorati, tutto ciò che riesce in qualche modo a far nascere un'emozione nei suoi microchips viene catalogato e inscatolato, in attesa di essere condiviso con colei della quale non suppone nemmeno l'esistenza.
Eva viene dall'astronave su cui è stata confinata l'umanità. La loro romantica storia d'amore insegnerà di nuovo agli uomini a vedere, amare e camminare.
Sulle loro gambe.
Per tornare finalmente a casa.